Edilizia artigiana: nel 2016 sale indicatore di fiducia delle imprese

Edilizia artigiana: nel 2016 sale indicatore di fiducia delle imprese

I dati del report dell'Associazione ANAEPA di Confartigianato

Mentre il Pil italiano ritorna a crescere, con un tasso dell'1,1% previsto per il 2016, nel settore dell'edilizia risale la fiducia.

L'indicatore di fiducia delle imprese delle costruzioni, infatti, è passato dal 92,0 del 2010 al 121,6 di quest'anno. Il dato emerge dal report dell'associazione Anaepa (edili, pittori e affini) di Confartigianato presentato a Roma in questi giorni durante l'assemblea di categoria. Lo studio mette in evidenza che, dopo una crisi del settore senza precedenti, in cui sono crollati gli investimenti nelle costruzioni del 36,1% tra il 2007 e il 2015, oggi si torna a crescere con un tasso dell'1%: un incremento che, secondo le previsioni, dovrebbe toccare il 2,1% nel 2019. Tant'è che gli investimenti fissi lordi nel comparto registrano di nuovo un segno positivo (+0,2%) dopo 33 trimestri negativi. Insomma, segnali di ripresa - seppur deboli - ci sono per un settore, quello dell'edilizia, che in Italia rappresenta il 19,8% delle imprese con dipendenti e il 13,8% dei dipendenti dell'artigianato. Nelle Marche le imprese artigiane di edilizia con dipendenti sono il 16,3 % del totale.

Confartigianato sottolinea, poi, che uno dei traini fondamentali di questo rilancio va individuato negli incentivi concessi per le ristrutturazioni. Nei primi 4 mesi del 2016, infatti, è cresciuta la spesa sostenuta proprio dagli incentivi, dopo lo stop del 2015. Il dato è confermato dal fatto che, nel secondo trimestre 2016, ha raggiunto i massimi livelli la propensione dei cittadini alla manutenzione della propria casa: la quota di consumatori pronta a effettuare un intervento di questo tipo è salita al 10,8% nella media degli ultimi quattro trimestri, il valore più alto degli ultimi dieci anni. In cinque anni in Italia la stima di spese effettuate con incentivi è pari a 22,5 miliardi di euro all'anno. Ecco il motivo per il quale Confartigianato propone "di rendere strutturale il meccanismo degli incentivi fiscali, senza ogni anno ricorrere alla proroga. Se il meccanismo funziona, come dimostrano i dati, sia per l'erario che per i cittadini, è bene renderlo definitivo".