Nelle Marche il settore ha favorito una spesa di 2 miliardi di euro nell'ultimo biennio
La prima, positiva, esperienza di "Riabita" è stato il punto di partenza del lavoro che c'è dietro la seconda edizione del "Salone dell'abitare", in programma a novembre nei padiglioni espositivi del Fermo Forum. La macchina organizzativa è in moto da tempo e i prossimi mesi saranno di grande fermento. Ma qual è il senso di questo progetto, mirato allo sviluppo economico del territorio marchigiano? Lo abbiamo chiesto all'ideatore Marco Crescenzi, titolare della società "Service Promotion" di San Severino Marche.
Da cosa nasce l'idea Riabita?
"Dalla riconsiderazione del patrimonio urbanistico esistente attraverso nuove funzioni e destinazioni d'uso. E questo all'insegna della bioedilizia, di soluzioni intelligenti per la progettazione e il risparmio energetico, per l'isolamento termico e acustico degli edifici, senza trascurare l'aspetto della sicurezza".
Dunque, una filosofia del recupero?
"Sì, anche perché in questo momento è il traino della ripresa del settore edilizio. Basti pensare che nelle Marche gli interventi di recupero e riqualificazione energetica degli edifici nell'ultimo biennio - secondo i dati della Cna Costruzioni Marche - sono 'volati' di oltre il 40%, con più di 45 mila domande presentate per una spesa di quasi 1 miliardo di euro all'anno (pari al 60% dei lavori edili)".
Allora il potenziale di sviluppo economico è notevole?
"Il mercato a livello regionale mostra margini di crescita se si considera che il 70% degli edifici ha più di quarant'anni e che il 20% versa in cattivo stato di manutenzione. Il settore, però, sta vivendo un'inversione di tendenza, nel quale sono sempre più i privati a spendere e ad entrare nelle decisioni per la scelta delle migliori soluzioni, tecnologie e materiali dell'abitare o, meglio, del 'ri-abitare' la propria casa in modo più razionale e sostenibile".
E in questo contesto si inserisce Riabita?
"Il nostro è un progetto pilota importante nell'Italia centrale, sia per le tematiche affrontate, sia per qualità degli espositori e presenza di operatori. L'edizione 2015, pur essendo stata la numero "zero", ha avuto numeri rilevanti. E ciò ci ha dato l'entusiasmo e la convinzione per dare un seguito all'iniziativa cercando nuove partnership e le più innovative idee di settore".