IL GOVERNO PROCEDA ANCHE ALLA RIFORMA DEL CATASTO
Roma, 2 settembre 2015 - «La riduzione delle tasse sulla prima casa ribadita dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, non può riguardare tutti i cittadini indistintamente: essa va necessariamente parametrata al reddito di ciascuno. Lo impone un criterio di equità sociale da cui non si può prescindere».
Lo dichiara l'ing. Sandro Simoncini, docente a contratto di Urbanistica e Legislazione Ambientale presso l'università La Sapienza di Roma e presidente di Sogeea SpA.
«Una drastica riduzione della fiscalità sul bene rifugio per eccellenza degli italiani, l'abitazione, è non solo auspicabile ma necessaria per le fasce di reddito medio-basse - prosegue Simoncini -. Favorirebbe una sostanziale ripresa dei consumi da parte dei cittadini maggiormente colpiti dalla crisi e darebbe un impulso prezioso al mercato immobiliare, fiaccato da anni di stagnazione. Al contempo, però, va studiata una forma di tassazione progressiva, in modo che l'esenzione non riguardi chi gode di uno status economico-finanziario agiato: per gli appartenenti a fasce di reddito alte, infatti, pagare Imu e Tasi non costituisce un problema. Mentre, ad esempio, potrebbe esserlo per chi si trovasse a ereditare una prima abitazione di lusso pur non avendo un reddito equivalente. Non bisogna poi dimenticare quanto sia opportuno portare finalmente a compimento la revisione del catasto: ciò consentirebbe di sanare una situazione anomala che si trascina da decenni, con case di lusso sottoposte a tassazioni inferiori rispetto a normalissime abitazioni di periferia. La riforma era stata a lungo sbandierata, mentre ora sembra definitivamente messa da parte: l'auspicio è che il Governo torni sui propri passi».