Rapporto Legambiente, Prof. Simoncini: più vincoli e demolizioni contro cementificazione coste

Rapporto Legambiente, Prof. Simoncini: più vincoli e demolizioni contro cementificazione coste

«I dati sulla cementificazione delle coste italiane comunicati da Legambiente costituiscono l'ennesimo severo ammonimento sulla necessità di un reale contrasto al consumo del suolo in Italia. Numeri che si aggiungono a quelli dell'Ispra, che aveva già ampiamente certificato le criticità dei litorali del nostro Paese: quasi il 20% della fascia costiera è perso ormai irrimediabilmente e una quantità equivalente di suolo compreso tra 0 e 300 metri di distanza dalla costa è stato impermeabilizzato, a cui bisogna aggiungere il 16% di quello compreso tra i 300 e 1.000 metri. Il cemento ha invaso persino il 2% delle zone considerate non consumabili: montagne, aree a pendenza elevata, zone umide. Senza dimenticare che ogni cinque edifici costruiti con autorizzazione, ne viene realizzato uno totalmente abusivo».

Lo dichiara l'ing. Sandro Simoncini, docente a contratto di Urbanistica e Legislazione Ambientale presso l'università Sapienza di Roma e presidente di Sogeea SpA.

«Per contrastare tali fenomeni bisogna lavorare su almeno due fronti - prosegue Simoncini -. Da una parte si deve rendere più efficaci i vincoli paesaggistici, cancellando le zone d'ombra di alcune normative e intervenendo con decisione quando si verificano inadempienze da parte degli enti locali o, peggio, connivenze tra amministratori pubblici e speculatori privati. Parallelamente occorre mettere finalmente in piedi una seria campagna di demolizioni di quanto costruito in spregio delle leggi, del buon senso e degli interessi della collettività. Da questo punto di vista, chi amministra il territorio deve avere una visione meno legata al consenso elettorale e maggiormente proiettata sui benefici di lungo periodo: la bellezza e l'integrità di una costa costituiscono un valore aggiunto e sono requisiti fondamentali per una migliore resa turistica ed economica di ciascun territorio. Auspicabile, infine, un'accelerazione dell'iter della legge per contrastare il consumo del suolo e favorire la rigenerazione urbana, che è stata licenziata dalla Camera ed è passata all'esame del Senato. Anche perché l'obiettivo che il Governo si è dato, vale a dire la cementificazione azzerata entro il 2050, non deve in alcun modo far dimenticare una contingenza che è ad altissima pericolosità. Ogni giorno viene consumata una porzione di territorio equivalente a quella della Città del Vaticano: un'enormità. Quasi il 90% dei Comuni è a elevato rischio di frane e alluvioni e addirittura 7 regioni e 51 province sono a totale pericolosità idrogeologica».