Umidità ascendente

Umidità ascendente

L'acqua presente nel terreno è dovuta da 2 cause principali: acqua dispersa e acqua di falda

L'acqua può disperdersi nel terreno per diverse: cattiva manutenzione o rottura di parti degli impianti oppure all'orografia particolare del sito In genere ha manifestazioni imponenti, ma spesso localizzate solo su un lato o una parte dell'edificio e presenta spesso oscillazioni annue dell'altezza di risalita.

Per risolvere il problema è necessario allontanare l'acqua dispersa dall'edificio, quindi interveniamo aggiustando la tubazione difettosa, solo in un secondo momento possiamo agire sul fabbricato.

La presenza di acqua per la presenza di una falda è costante nel tempo.

In questo caso occorre agire sul fabbricato perché non sarebbe possibile agire diversamente, ovvero sulla falda acquifera. In genere questo tipo di problematiche devono essere affrontate in fase di costruzione perché interventi successivi risultano particolarmente onerosi se non impossibili.

In fase di progettazione è necessario impermeabilizzare l'edificio dall'esterno in modo che l'acqua non entri in contatto con la muratura ed in nessun caso si possa innescare il problema della risalita per capillarità. E' sempre il caso di prevedere uno spazio intermedio, drenante o meglio un'intercapedine che permetta all'acqua presente di evaporare. Si sconsiglia pertanto la cattiva abitudine di annettere le intercapedini ai piani interrati, l'illusione di guadagnare mq utili spesso ha la conseguenza di rendere poco salubre l'intero piano interrato.

Dovendo intervenire su edifici costruiti si sconsiglia l'impermeabilizzazione dall'interno che impedendo qualsiasi sfogo all'umidità nelle murature innesca l'umidità di risalita sulle murature del piano terra.

I RIMEDI possibili sono:

  1. Diminuzione della sezione adescante (nella muratura affetta da umidità ascendente)

  2. Disciplina delle acque piovane

  3. Isolamento della muratura del masso terroso (creazione di un intercapedine)

  4. Taglio meccanico (inserimento di uno strato che non sia adescante)

  5. Taglio chimico per sbarramento orizzontale con iniezione o inversione del "menisco"

  6. Contromuro (inserimento di una struttura contro le pareti)

  7. Intonaci osmotici

  8. Vespaio

  9. Elettrosmosi

TAGLIO MECCANICO

Il taglio meccanico consiste nell'interposizione di un materiale poco adescante o non adescante (basalti) nella muratura. Proprio per questo motivo, in fase di costruzione, si realizza una base di pietra per l'edificio, per evitare i fenomeni di umidità per risalita capillare.

Per quel che riguarda invece gli interventi sugli edifici esistenti, si opera un taglio nella muratura (di 30-40 cm) nel quale si posa del materiale non adescante; questa operazione non è sempre realizzabile.

Soluzione alternativa è la realizzazione/inserimento di archetti in muratura (sempre non adescante) nella muratura, con piedritti molto resistenti.

METODO MASSARI

L'intervento consiste nell'inserire uno strato non adescante nella muratura con una tecnologia capace di ridurre al minimo lo spessore dello strato in modo da evitare fessurazioni nel muro e rilassamento della muratura. Effettuato il taglio nella muratura, si dispone una vaschetta con della resina che viene fatta colare nella muratura: quando questa inizia a polimerizzare si taglia la resina che è rimasta fuori dal taglio del muro e si lascia terminare la polimerizzare; una volta ultimato questo processo, si può passare a cantierizzare un altro pezzo della muratura.

La scelta della resina è fondamentale, deve rispondere alle seguenti caratteristiche:

  1. non adescante;

  2. buona resistenza a compressione, superiore a quella del muro su cui si va ad intervenire;

  3. buona fluidità per penetrare in tutti i fori del muro e distribuirsi uniformemente;

  4. stabile chimicamente all'acqua (poiché comunque verrà a contatto con le risalite capillari).

La resina non deve essere intonacata, perché altrimenti l'intonaco fungerà da ponte per la risalita dell'acqua.

L' intervento è molto costoso ed invasivo, visto il taglio nella muratura.

REALIZZAZIONE DI INTERCAPEDINI

Se possibile, la realizzazione di intercapedini è una buona soluzione perché grazie ad esse si diminuiscono la superficie adescante della muratura ed aumenta la superficie di evaporazione.

Le INTERCAPEDINI possono essere:

  1. APERTE, in questo caso la ventilazione avviene naturalmente

  2. CHIUSE, bisogna fare in modo di ventilare l'intercapedine, ad esempio con l'utilizzo di griglie

Per creare la ventilazione bisogna realizzare dei fori in due punti cardinali opposti (EST - OVEST) oppure realizzare un foro al piano di campagna ed uno in sommità alla muratura, in modo da poter garantire all'intercapedine un gradiente di temperatura che garantisca l'innescarsi del meccanismo di ventilazione.

TAGLIO CHIMICO

Consiste nell'immissione nella muratura, tramite dei fori, di sostanze che impediscano il processo di capillarità riempiendo una parte della muratura.

Rispetto al taglio meccanico è un metodo più economico, anche se va verificato caso per caso in base al tipo di muratura ed alla condizione di carico che si va ad incrementare con l'inserimento di queste sostanze.

Sulla muratura vengono effettuati dei fori a diversa distanza e sfalsati, in modo da interessare una porzione della muratura, quanto più ampia possibile. Le sostanze iniettate sono cemento, sabbia di quarzo e sostanze inorganiche.

CONTROMURI

Questo intervento consiste nella realizzazione di muretti di piccola dimensione davanti alla muratura umida, per eliminare nell'ambiente, tutti gli effetti negativi legati all'evaporazione dell'acqua.

Con questo metodo i problemi legati all'umidità rimangono solo che non sono più visibili, si interviene in modo che questa umidità non abbia ripercussioni sull'ambiente interno all'abitazione. E' un intervento questo, che può essere fatto solo in ambienti non particolarmente pregiati, tutte le murature vengono coperte dai contro-muri e si ha una sensibile riduzione dello spazio interno.

E' possibile realizzare 3 tipologie di contromuro:

  1. CONTROMURO con intercapedine CHIUSA, per evitare che l'aria faccia da ponte per l'umidità si deve utilizzare a terra un materiale che assorba l'acqua;

  2. CONTROMURO con dei FORI sul muro umido in modo che l'aria che entra dal basso, si carica di acqua, sale e viene espulsa dai fori che si trovano nella parte superiore.

  3. CONTROMURO con FORI nella parte superiore del contro-muro e nella parte inferiore del muro umido, con degli aspiratori che esaltano i moti convettivi.

INTONACI OSMOTICI

Gli intonaci osmotici vengono utilizzati con lo scopo non di risanare ma di nascondere il fenomeno dell'umidità per un certo tempo.

Con tale sistema si sostituisce l'intonaco della zona di muro ammalorata fino ad una quota generalmente di 30-50 cm oltre la macchia di umidità.

Il muro appare risanato, ma l'intervento è a tempo, questo intonaco impermeabile provoca la risalita del fronte umido e un successivo ammaloramento del muro a partire da una quota pari a quella massima di posa dell'intonaco osmotico.

E' necessario ricordarsi che, in condizioni di porosità fine e ben organizzata (e cioè per un mattone ben cotto), la colonna capillare può innalzarsi per più di 15 metri prima che la forza di gravità riesca ad arrestare (ma non invertire) la risalita. Problemi: la risalita non viene interrotta; i danni alla muratura si ripresentano identici ma ad una quota maggiore.

VESPAIO

Il vespaio classico si realizza con pietrame ed è ventilato, le pietre devono essere di dimensione diverse in modo da permettere all'aria di passare e ventilare l'intercapedine stessa. L'ideale è porre le pietre del vespaio a mano.

Un sistema più evoluto di vespaio è il tavellonato, con muretti di mattoni o cls di 15 cm di altezza circa, su cui si appoggia il tavellone. Sul muretto viene posto uno strato di impermeabilizzazione, mentre sul tavellone viene realizzato uno strato di cls.

La ventilazione del vespaio provoca un abbassamento di temperatura per cui possono insorgere problemi di umidità da condensa sul pavimento; per evitare questo fenomeno è opportuno porre uno strato coibente sopra il getto di cls.

ELETTROSMOSI

E' una tecnica utilizzata per la bonifica dei terreni: si disperdono nel terreno elementi positivi e negativi, chiudendo il circuito si ha un passaggio di corrente e l'acqua si sposta verso il polo negativo. Ponendo presso il polo negativo un sistema di raccolta si allontana l'acqua.

L'elettrosmosi è stata applicata anche alle murature, l'effetto che si ottiene non è lo stesso probabilmente per la differente percentuale di umidità presente nel terreno e nella muratura.

 

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