Melzo, un caso di efficienza nel mondo degli appalti pubblici

Melzo, un caso di efficienza nel mondo degli appalti pubblici

Si sono conclusi in questi giorni i lavori di costruzione della nuova scuola primaria di Melzo, iniziati lo scorso 16 febbraio e aggiudicati con una gara d’appalto integrato su progetto definitivo, con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

Il processo è stato gestito completamente con metodologia BIM, grazie alla consulenza del Politecnico di Milano che ha affiancato la committenza in tutte le fasi. Il risultato è tangibile: la realizzazione di una scuola per 500 alunni, valore a base d’asta 5 milioni di euro, realizzata in 180 giorni nel rispetto dello sconto economico offerto: il 5% sull’importo lavori.

Il processo di progettazione è risultato particolarmente virtuoso poiché ha visto la stretta collaborazione di tutti i soggetti coinvolti: committenza, progettisti, impresa, direzione lavori e coordinamento sicurezza. Un dialogo costante sulle scelte tecnologiche e costruttive è infatti diretta conseguenza dell’appalto integrato tra i progettisti e l’impresa che dovrà realizzare l’opera.

La fase di costruzione e controllo è stata agevolata dall’aver richiesto, in sede di gara, tutte le schede tecniche dei materiali proposti. In fase di valutazione delle offerte sono state verificate le prestazioni, la compatibilità, le caratteristiche di durabilità ed efficienza energetica, le certificazioni dei produttori e la qualità dei prodotti. Le imprese hanno stipulato, durante lo svolgimento della gara, pre-contratti sulle offerte di fornitori e subappaltatori, per poter garantire il rispetto del budget e delle scadenze.

Al modello BIM posto a base dell’intero processo, è stato affiancato un DMS (Document Management System) in cui sono stati strutturati i processi di controllo della direzione lavori: controlli di accettazione dei materiali, verifiche in corso d’opera e archiviazione della documentazione che servirà per la gestione dell’edificio.

Il processo collaborativo ha contribuito a creare una filiera strutturata all’interno del mercato delle costruzioni, con l’obiettivo di non affidare più le opere a chi punta unicamente a ridurre l'impegno economico, ma considerando invece i tempi di produzione e consegna, le garanzie sull’affidabilità dei prodotti e delle squadre incaricate della posa in opera. In altre parole, alla qualità finale dell’edificio.

Nei 180 giorni decisi per la realizzazione delle opere non sono intercorse richieste di varianti o modifiche rispetto a quanto già previsto dal progetto, a dimostrazione che un processo di contratto collaborativo come l’appalto integrato da un lato e la metodologia BIM dall’altro, possono garantire efficacia ed efficienza nel settore AEC anche nel nostro Paese.

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